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27.2.12

Come stai?



Che domanda
una domanda a cui non hai risposta.
Qualsiasi.
Qualsiasi domanda.
Eppure... oggi.
Oggi non è stato come una settimana fa...
una settimana fa ho avuto l'influenza e oggi mi dicono che potrei non avere più un lavoro tra un paio di settimane. Che non vuol dire che l'ho perso ma che magari nemmeno l'ho più.
"Guardati attorno" mi sembrano due parole più chiare che mai.
Lo traduco con "trovati un altro posto dove andare" ed è ciò che farò o proverò a fare.
Voglio pensarlo così ma voglio pure fissare questo momento.
Cosa ho sentito.
Prima un po' di rabbia perchè la mia professionalità è stata messa in secondo piano per anni. So fare caffè, so aggiustare la rete, le stampanti, so organizzare tutto ciò che riguarderebbe il lavoro di un tecnico di telecomunicazioni.
Poi una risata isterica perchè alla mia età non sono mai stato licenziato da nessuna parte. Se me ne sono andato, l'ho sempre fatto io. Sono un libero professionista e siccome l'unica libertà che c'è è quella di dire basta... lasciatemi almeno quella.
Poi l'idea che finalmente si possono fare grandi, grandissime cose. Posso spiccare il volo.
E poi ora mi si affaccia l'idea che questi ultimi 4 anni sono stati sprecati e che restare qui è inutile e umiliante. E per qui non intendo parlare della mia scrivania. Intendo parlare di una nazione intera che non merita la mia generazione. La successiva lo ha già capito ed è già partita. La mia è qui schiacciata di responsabilità e problemi.E io sto qui relegato da un senso del dovere che mi è stato inculcato fin da piccolo. "comportati bene e verrai ricompensato"... è una vita intera che mi sto comportando bene e la mia ricompensa qual è? Quella di avere faticato anni per mettere insieme una casa? Quella di aver sbagliato ad andare all'università? Quella di aver creduto all'amore sempre una volta di troppo? (speriamo non anche questa)...
Perchè non lo avete detto che mi volevate tecnico? Io non sono un tecnico. O meglio: sono anche quello. Ma non solo. Sono andato un gradino più su nella mia scala di "lavoro preferito". Sono un architetto. Magari con la a minuscola. Ma lo sono. Mi sono laureato con il massimo dei voti e un po' di prestigio con una tesi bella. Ho faticato anni. Ho lavorato per prenderla quella laurea e ora andrò a fare il mio lavoro. Dovessi spostarmi in capo al mondo.
Dovessi chiudere una vita e aprirne un'altra.
Non mi volete? Non sapete cosa avete perso e oltretutto non sapete cosa avete avuto tra lemani e non avete saputo sfruttare.



perchè col tempo cambia tutto lo sai
cambiamo anche noi



e se non sai capire Vasco, non sai capire nemmeno me

3 commenti:

  1. Pensa quando ti guarderai indietro e dirai: e' stato quello il giorno più' bello della mia vita. Mi ha dato la forza di seguire i miei veri interessi togliendomi dagli occhi quella patina grigia che mi avevano fatto credere fossero le mie potenzialità.
    Il mondo ti aspetta.

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  2. fallo, vai via da qui. tanto per tornare c'è sempre tempo.....in bocca al lupo

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  3. è capitato in famiglia...a mio marito...un bel giorno dopo un lungo infortunio torna a lavorare e gli danno il ben servito...il più bel ben servito della sua vita! ora ha un capo che di meglio non si può trovare e fa un lavoro che gli piace! credici a quel portone che si aprirà..e avrai solo cose belle! in bocca al lupo!!!

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